
Sarà capitato a tutti voi di essere invitati a pranzo o a cena da qualcuno che non si era precedentemente informato sulle vostre allergie o intolleranze alimentari o più semplicemente sui vostri gusti personali e di aver tremato al veder comparire sul tavolo un bellissimo e curatissimo piatto a voi sgradito! A me è successo tante e tante volte purtroppo. 😮 Quindi oggi ho pensato di scrivere un contributo su un argomento tanto scontato quanto sottovalutato ovvero: Come ricevere ospiti a casa per il pranzo o per la cena e farli sentire i benvenuti!
A volte si dice :“farli sentire a casa propria” ma a me questa immagine non mi evoca sensazioni gradevoli perché vorrebbe significare che qualsiasi cosa manca in tavola devo alzarmi a prenderla e poi devo sparecchiare e lavare i piatti… pietà per me! 😉 A parte gli scherzi… sarà giusto un piccolo contributo, niente di troppo tecnico ed esaustivo ma solo un piccolo “vademecum” per organizzare una serata non troppo formale ma piacevole con amici o semplici conoscenti.
Detto ciò partiamo dall’ invito che può essere formale e in questo caso è preferibile che sia cartaceo e non via e-mail oppure informale ovvero tramite telefonata. Personalmente non amo gli inviti fatti con un messaggino al cellulare a meno che ci sia tantissima confidenza e un numero di invitati superiore a due e in questo caso “ci sta” pure un messaggio collettivo tramite cellulare! Poi dobbiamo informarci sulle abitudini alimentari e stili di vita dei nostri invitati. Faremo menu diversi a seconda che i nostri invitati siano vegetariani, vegani, celiaci o semplicemente intolleranti al glutine o che abbiano una qualsiasi altra allergia o intolleranza. Sarebbe opportuno preparare menu equilibrati sotto il profilo nutrizionale in modo da non “appesantire” i commensali e lasciar loro un ricordo negativo e oltremodo lungo della serata. Un’altra cosa importante è non sperimentare mai nuovi piatti ma preparare sempre pietanze ben collaudate per non incorrere in spiacevoli sorprese! Ricordate sempre, inoltre, che i piatti più leggeri hanno la precedenza di servizio su quelli più pesanti, i piatti delicati vanno serviti prima di quelli più complessi e aromatici e i piatti freddi devono precedere i piatti caldi. Inoltre, il riso deve essere servito prima della pasta e i crostacei prima dei pesci. Le minestre in brodo e le zuppe devono essere versate nel piatto fondo senza superarne il bordo interno e non devono mai essere offerte una seconda volta. Il vino deve essere scelto per esaltare il gusto del piatto e viceversa. Non potremmo, dunque, mai servire un vino “tannico” con un pesce delicato. Si può scegliere un unico vino per allietare tutta il pasto oppure un vino diverso per ogni portata ma l’importante è che Il vino sia sempre servito alla giusta temperatura di servizio e in bottiglia in modo che l’etichetta sia visibile a tutti. Si potrà togliere il vino dalla bottiglia solo allorquando il vino ne abbia bisogno per essere ossigenato.
Un’altra cosa davvero sgradevole che mi è successa una sera invitata a cena da amici è che questi ultimi hanno ritirato i piatti ai commensali che avevano finito di mangiare quella portata e mi hanno così indotta a correre nella consumazione del piatto senza poterlo gustare appieno!
Ecco io ci tengo molto a dire che non si faaaa! A parte gli scherzi…è davvero fastidioso quasi come la musica di sottofondo durante il pasto che si trasforma in un canto straziante e forsennato a volumi udibili anche su marte!
Per quanto riguarda la mise en place potrete sbizzarrirvi! Se si tratta di un pranzo informale, ad esempio, potrete usare anche tovagliette americane, runner, sottopiatti direttamente a contatto con un tavolo rustico etc etc. Anche per il centrotavola potrete usare tutta la vostra fantasia ma un piccolo accorgimento sarà quello di scegliere centrotavola bassi che permettano di guardare in faccia tutti i commensali. Se si tratta di fiori, inoltre, sarà opportuno scegliere fiori che non abbiano un profumo troppo intenso per non disturbare l’olfatto nel sentire il profumo dei piatti. Le posate devono essere apparecchiate partendo dalla destra di ogni invitato in ordine di utilizzo. All’estrema destra si pone il cucchiaio con la parte concava rivolta verso l’alto. Alla sinistra di quest’ultimo si pone il coltello, con la lama rivolta verso il piatto. La forchetta trova posto alla sinistra del piatto con i rebbi rivolti verso l’alto. Al di sopra del piatto trovano collocazione le posate da dessert. In prossimità del piatto avremo il coltello con la lama rivolta all’interno e l’impugnatura verso destra, seguirà la forchetta, con il manico a sinistra e esternamente il cucchiaio con il manico a destra. Ci sono casi in cui sono previste più portate e devono essere aggiunte altre posate con un massimo di tre elementi per tipo. A destra così troveremo, dunque, il cucchiaio, il coltello per il pesce e il coltello per la carne più vicino al piatto.
A sinistra sempre all’esterno verso l’interno, si pone la forchettina per l’antipasto, la forchetta per il pesce, quella per la carne.
L’unica forchetta ammessa sulla destra è l’eventuale forchetta per le ostriche.
Come molte cose è più difficile a dirsi che a farsi… A dire il vero…Io ho davvero poco spazio sul tavolo e in questi casi porto le posate in tavola di volta in volta. Per quanto riguarda i piatti, quello piccolo da antipasto, quello fondo e quello piano verranno posizionati in tavola mentre il piattino da dessert verrà portato in seguito.
Nel caso di due primi piatti o due o più secondi è preferibile avere piatti diversi piuttosto che sistemare sapori diversi in uno stesso piatto perché sapori diversi potrebbero mischiarsi con effetti spiacevoli e deludenti.
Una cosa molto importante, è controllare sempre che non vi siano in tavola piatti o bicchieri sbeccati che oltre che essere antiestetici potrebbero ferire i commensali!
Per quanto riguarda i bicchieri bisogna sempre ricordare che ogni vino ha il suo bicchiere e che è preferibile per l’acqua un bicchiere molto capiente.
La colorazione del vetro, inoltre, può rovinare l’esperienza di degustazione del vino! Per il vino, dunque, è sempre preferibile un calice trasparente!
Per quanto riguarda l’apparecchiatura i bicchieri devono essere allineati a destra. Partendo da sinistra Il primo bicchiere sarà quello dell’acqua, poi quello del vino rosso e infine quello del vino bianco. Eventualmente potrà essere aggiunto un flùte.
I calici in cristallo non devono essere mai lavati in lavastoviglie perché diventerebbero opachi ma a mano con acqua calda e un detersivo delicato e devono essere asciugati con un panno morbido che non lasci “pelucchi”.
Decisamente out i tovaglioli di carta, anche se ormai sono molto in voga in ogni occasione, a meno che non ci si trovi in famiglia o con amici molto, molto, molto, molto intimi! 😉 Esistono tanti modi per piegare i tovaglioli dandogli forme originali e potrete divertirvi!
Prima del pranzo o della cena è consuetudine offrire agli ospiti, generalmente in zona divani su un tavolino basso da caffè un piccolo aperitivo. Questo dovrebbe essere uno sherry, un cocktail, del vino frizzante etc. etc. accompagnato da qualcosa di leggero e stuzzicante e non troppo abbondante perché ha l’unico scopo di stuzzicare l’appetito dei vostri ospiti. Dopo il pasto, invece, sarebbe opportuno offrire con il caffè un liquore da versarsi in piccole dosi in un bicchierino piccolo. Un’ usanza abbastanza recente è quella di fare un piccolo cadeau agli ospiti che potrà, ad esempio, consistere in una piccola confezione di cioccolatini artigianali particolari o se, ad esempio, gli ospiti vengono da altri luoghi geografici sarebbe carino fargli dono di un prodotto regionale come, ad esempio, una piccola marmellata, una mostarda, una bottiglia di vino etc.etc. Ora invece parliamo di cosa fare se ci viene portata in dono una bottiglia di vino! Sembra banale sottolinearlo ma in questo caso bisogna aprirla in presenza degli ospiti e condividerla…anche se non si abbina con il menu..purtroppo chi l’ha portata non ci ha pensato …faremo in modo di collocarla in un momento del pasto in cui non faccia troppi “danni”!