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Coricheddos Nuoresi
Una frase di Lèvi Strauss recita: “La cucina di una società è un linguaggio nel quale essa traduce inconsciamente la sua struttura”.
Nessuna frase racchiude meglio di questa il valore intrinseco contenuto in un dolce artigianale sardo.
Il Dolce tradizionale come anche la cucina in generale, è un fortissimo elemento identitario per un popolo perché viene elaborato a partire dalle materie prime presenti su un determinato territorio, in un dato momento storico ed è espressione del suo sapere , del suo progresso nell’utilizzo dell’utensileria da cucina, dei suoi gusti, della situazione di ricchezza e povertà e relativa ostentazione e dell’interiorità e religiosità dei soggetti che abitano quel territorio. I dolci della tradizione sarda cosi come i pani rituali sono, infatti, il prodotto artigianale che meglio sostanzia l’identità isolana poiché sono frutto di lavoro e ritualità, di significato simbolico e religiosità interiore, di ricchezza e carestia.
Un singolo dolce guardato da questa prospettiva risulta così semantizzato di un proprio bagaglio storico e culturale datogli dal sostrato territoriale.
I Coros detti anche coricheddos, ovvero, cuoricini in lingua sarda sono dei dolci tradizionali del nuorese che venivano e vengono ancora oggi preparati in occasione dei matrimoni.
Sono caratterizzati da una pasta a base di semola, acqua e strutto e poco zucchero e da un interno a base di miele, buccia d’arancia, mandorle e zafferano.
Nove cuori e nove pani rituali venivano regati alle spose nuoresi dalla suocera, dalla madre o dalla madrina in occasione delle nozze. I cuori divenivano 12 o 15 nel caso di matrimonio fra persone particolarmente abbienti. In almeno uno dei cuori venivano rappresentati i gioielli donati alla sposa dal futuro marito.
Questi doni venivano confezionati in un cesto cosparso di grano e fiori.
Il grano, infatti, è da considerarsi da sempre secondo la tradizione come un augurio di prosperità.
In Sardegna, infatti, il miglior augurio che si possa fare ad una persona è: “ Saludi e Trigu” ovvero Salute e grano.
Gli stessi ingredienti vengono usati anche per confezionare i cosiddetti durchicheddos de mele ma la forma di questi ultimi è differente poiché possono rappresentare uccellini, croci, grappoli d’uva, colombe, pesciolini e altri soggetti.
Questi dolcini di miele venivano offerti al termine del banchetto nuziale e confezionati in numero di 12 all’interno di piccoli cestini come bomboniere e accompagnati da una piccola tortina di forma circolare detta: turtichedda de mele.
Anche la turta de s’isposa mantiene identici ingredienti e medesima ricetta ma in forma di una grande torta circolare spesso abbellita di decorazioni di zucchero.
Questa torta veniva donata alla sposa da un parente di primo grado in segno di affetto.
Ingredienti per trenta cuoricini:
Per l’involucro di pasta:
350 grammi di granito di grano tenero 00
40 grammi di strutto
Un cucchiaino di zucchero a velo
Acqua q.b.
Per il ripieno:
300 grammi di miele sardo
300 grammi di mandorle dolci
Un’ arancia grattugiata
Tre pistilli di zafferano
Procedimento:
Far sbollentare le mandorle privandole della buccia e tritarle finemente.
Sciogliere il miele in una pentola e aggiungervi i pistilli di zafferano polverizzati, le mandorle e la scorza d’arancia essiccata e macinata.
Far cuocere a fuoco molto basso, mescolando continuamente fin quando non si formerà un impasto che si staccherà dai bordi della pentola.
Stendere il composto su un piano oleato o su una spianatoia o più semplicemente sulla carta da forno e far raffreddare come si farebbe con una polenta.
Nel frattempo preparare l’impasto di granito di grano tenero 00, acqua, strutto e poco zucchero e lasciarlo riposare per un’ora coperto da un canovaccio.
Quando il ripieno si sarà raffreddato, ricavare dei cuoricini utilizzando dei taglia biscotti o semplicemente modellandoli con le mani.
Stendere sottilmente con il mattarello l’impasto a base di granito di grano tenero, acqua, strutto e poco zucchero e mettervi sopra il cuoricino di ripieno.
Ritagliare il cuoricino di pasta tutto intorno al cuoricino di ripieno (deve essere più grande del ripieno) e ricoprire con un’altra sfoglia di impasto a forma di cuoricino della stessa grandezza della precedente.
Far aderire bene i bordi e intagliare la superficie del cuore in modo che il ripieno divenga visibile.
Decorare con fantasia.
Infornare su carta da forno a 140 gradi facendo attenzione che la superficie non si colori.
Strudel Di Mele e mandorle: La giusta Colazione per una Passeggiata nel Verde
Ingredienti per 8 mini strudel:
230 grammi circa di pasta sfoglia
due mele
marmellata di fichi
80 grammi di burro
10 biscotti tipo digestive
estratto di mandorla q.b.
5 cucchiai di Scaglie o granella di mandorle tostate
pane grattugiato q.b.
Procedimento:
Tagliare a tocchetti molto piccoli le mele e metterle all’interno di una casseruola. Unirvi lo zucchero e il burro e far cuocere a “fuoco lento” fino a completo scioglimento del burro.
Aggiungere al composto i biscotti grattugiati, le mandorle e l’estratto di mandorle. Amalgamare bene il tutto e farlo raffreddare.
Stendere la pasta sfoglia e tagliarla in otto rettangoli. Disporre sopra ogni rettangolo un cucchiaio di marmellata di fichi e un cucchiaio o due di composto di mele, biscotti e mandorle.
Chiudere con una stella cometa d’impasto facendola aderire spennellando lo strudel con l’albume.
Infornare a 180 gradi fino ad ultimare la cottura, far raffreddare e cospargere di zucchero a velo.
Rose di Sfoglia, Mele, Rosa Canina e Cannella
Ingredienti:
Pasta sfoglia
Marmellata biologica alla rosa canina
Una mela
Zucchero di canna q.b.
Cannella
Per guarnire: zucchero a velo.
Procedimento:
Stendere la sfoglia sopra a della carta da forno con l’aiuto di un mattarello.
Con un tagliapasta tagliare la sfoglia in striscioline alte circa 3 cm e spalmarvi sopra la marmellata.
Ora è il momento di dedicarci alla mela. Lavatela e asciugatela con cura, dividetela in quattro parti e privatela del torsolo.
Affettatela con un coltello affilato in modo che le fette risultino molto sottili per poter essere arrotolate senza rompersi (Se pensate di non riuscirci potete cuocere brevemente le fettine di mela in una padella con del burro e dello zucchero).
Posate la base della fetta poco più su della metà della striscia in modo da poter ripiegare la striscia su se stessa e spolverizzate le mele con lo zucchero di canna e la cannella.
Ora arrotolate la striscia per formare la rosellina e disponete le rose, ben distanziate, in una teglia foderata con carta da forno in modo che non si uniscano durante la cottura.
Infornate a 180 gradi fino alla completa doratura della sfoglia e buon appetito!
Supplì al telefono
Perché si chiamano supplì al telefono? il motivo è il filo di mozzarella filante di cui è composto il loro cuore…che somiglia ad un cavo del telefono!
Ingredienti:
riso venere
riso integrale
2 uova
pane grattugiato q.b.
melanzane
un porro
olio q.b.
pepe nero q.b.
mozzarella alta digeribilità o formaggio filante
sale q.b.
Procedimento:
Mettete le melanzane lavate e tagliate a cubetti e il porro mondato e tagliato a rondelle in una casseruola con olio, sale e pepe nero.
Nel frattempo, fate cuocere i due tipi di riso in abbondante acqua salata precedentemente portata ad ebollizione. Quando il riso sarà pronto scolatelo e lasciatelo raffreddare.
Aggiungete al riso le melanzane e i porri, la mozzarella tagliata a cubetti, le uova e il pane grattugiato.
Formate le crocchette, impanatele facendole rotolare nel pan grattato e infornate a 180 gradi fino ad ultimare la cottura.
Non è Estate Senza le Bruschette al pomodoro e basilico
Penserete… ma che ricetta è ? Una bruschetta la sappiamo fare tutti e tutti sappiamo che, come sempre, la cosa più importante per fare cucina di qualità sono gli ingredienti…
Oggi però con questo clima afoso avevo voglia di preparare una delle cose che mi piacciono di più e nel modo in cui la preferisco!!! Arriveranno tempi per piatti più originali ma oggi…oggi voglio solo lei!
La preparerò con un pane sardo detto ” moddizzosu” un pane di semola che prende il suo nome dall’arbusto, il lentischio detto appunto moddizzu, che viene impiegato per preparare il fuoco e per cuocere il pane nel forno a legna.In realtà “moddi” in sardo significa anche morbido e ciò richiamerebbe alla mente anche la caratteristica mollica di questo pane che è appunto morbida e compatta. Questo pane, inoltre, si conserva perfettamente per un’intera settimana senza produrre muffe o seccarsi eccessivamente.
Ingredienti:
pomodorini rossi di due diversi tipi provenienti da agricoltura biologica
Pomodorini gialli Siciliani bio
basilico appena colto bio
uno spicchio di aglio
olio extravergine di oliva bosana q.b.
Sale q.b
Pane “moddizzosu” di Quartu S.E.cotto con forno a legna e lievitato con lievito madre.
Procedimento:
Tagliare le fette di pane molto sottili con un grosso coltello da pane.
Strofinare uno spicchio di aglio privato della “camicia” sul pane e versarci sopra un filo d’olio e del sale.
Far abbrustolire il pane in maniera omogenea e mettervi sopra una dadolata di pomodorini precedentemente conditi con sale, olio e basilico tritato. Mangiare subito altrimenti le mangio io!!! scherzo…altrimenti il pomodoro bagna il pane e si perde la croccantezza!
Sembro una Sebada ma sono uno Strudel
Ciao a tutti!
Scusate l’assenza e la latitanza in cucina ma ho avuto un gran da fare con lo studio e la progettazione turistica. Oggi, però, mio cognato Roberto mi ha richiamato all’ordine! Mi ha detto che è ormai trascorso troppo tempo dall’ultima ricetta..così eccomi qui! 😉 La ricettina di oggi è molto veloce e semplice e tornerà utile allorquando, dovendo organizzare un pranzo per molte persone e di molte portate, entrerete nel panico :-o. Non fate quella faccia….sapete bene che succede e pure spesso! 😉 Si tratta di uno strudel monoporzione che ha la forma di una sebada e può essere servito solo o accompagnato da un po’ di cremoso gelato alla panna. Ora vi faccio dare giusto una sbirciatina del ripieno….Vediamo chi indovina cosa c’è dentro….Se credete che ci siano le mele siete del tutto fuori strada! Ad ogni modo con questi “sebadastrudel” ho avuto un successone: non ho nemmeno fatto in tempo a guarnire i piatti. Me li hanno letteralmente sfilati dalle mani ancora caldi 🙂 giusto il tempo di mettere lo zucchero a velo! Ora vi svelerò ricetta e procedimento…ma ricordate: vi ho avvertito che sono semplici e veloci, dunque, non aspettatevi nessuna pasta sfoglia fatta a mano 😉 Non scriverò le quantità perché dipende da quanti ospiti avete a cena o a pranzo e dai vostri gusti personali… io ad ogni modo per fare otto dischetti doppi ho usato due pere,10 biscotti, quattro cucchiai di nocciole, due cucchiai di zucchero, un quadratino di cioccolato in tavoletta per ogni strudel, un’arancia e una spolverata di zucchero a velo! 🙂
Ingredienti:
Pasta sfoglia
Biscottini al cacao fondente
Abbondante granella di nocciole
Arancia grattugiata
Pere coscia
una tavoletta di cioccolato fondente al 70%
zucchero
zucchero a velo
Procedimento:
Ricavare i dischetti doppi con l’aiuto di un taglia-biscotti o un coppa-pasta e adagiarli sulla teglia foderata di carta da forno (oppure ognuno su un pezzetto di carta da forno). Tagliare le pere e unirle allo zucchero, ai biscotti grattugiati, alla granella di nocciole e alla scorza d’arancia grattugiata. Disporre il contenuto di due cucchiai di ripieno su metà dei dischetti precedentemente preparati e porvi in cima un quadratino di cioccolato fondente. Ricoprire, infine, con i dischetti rimasti facendoli aderire bene sui bordi e saldarli con una pressione ottenuta tramite i rebbi di una forchetta.
Praticare dei fori sulla superficie con la punta di una forchetta e infornare in forno preriscaldato a 180 gradi fino a doratura! sfornare, spolverare con lo zucchero a velo e servire ben caldi e buon appetito!
Ciambiscotto del Buonumore!
Ingredienti:
650 gr di farina
250 gr di zucchero
2 limoni grattugiati
una bustina di lievito per dolci
una bustina di vanillina
scorzette d’arancia candita
perle di cioccolato fondente.
2 uova
200 gr di burro col 50 % di grassi in meno
Procedimento
All’interno di un contenitore molto ampio versare la farina mischiata con il lievito e la vanillina, e disporla a fontana. Versarvi all’interno lo zucchero, le uova, il burro ammorbidito tagliato in piccoli pezzi e la scorza grattugiata dei limoni. Impastare il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo, aggiungere il cioccolato e le scorzette, formare una palla con l’impasto, involgerla con la pellicola e porla in frigo per circa mezz’ora. Stendere l’ impasto con il mattarello sulla spianatoia infarinata e ricavare con l’ausilio di alcune formine la forma di biscotto desiderata. Infornare a 180 gradi in forno preriscaldato fino ad ultimare la cottura.
Torta delle Rose
La torta delle Rose è un dolce tipico mantovano. È composta da tanti boccioli di impasto, di consistenza simile al pan brioche, che profumano di limone. Le sue origini sono abbastanza antiche poiché questo è un dolce nuziale del XV secolo. Le nozze in questione vedono come protagoniste due famiglie nobili assai conosciute: La famiglia Gonzaga e la famiglia D’Este. Gli sposi Francesco II e Isabella D’Este la offrirono ai loro invitati nel loro giorno più importante e riscosse molto successo poiché da quel momento in poi venne riproposta in altre occasioni fino ad arrivare ai giorni nostri! Anche io l ‘ho conosciuta in occasione di un momento festoso. La mia cara amica Carla, che oggi è anche mia cognata l’aveva preparata per la festa dei miei nipotini 🙂 Per me è stato subito un colpo di fulmine! Il tempo si è fermato…i bambini intorno a me era come se fossero immobili, c’era miracolosamente silenzio e io sentivo soltanto il profumo del limone, l’ irresistibile morbidezza del pan brioche, la velatura del burro sulla lingua. Estasi allo stato puro! Il rumore è ricominciato presto al sol pensiero delle calorie ingerite con quel burro traditore e seduttore! Inutile dirvi che già la settimana seguente avevo le mani in pasta per sfornare la mia personale versione della torta! L’ho un po’ alleggerita riducendo le dosi del burro ma il risultato è rimasto abbastanza fedele all’originale!
Ingredienti
- farina 500 g
- zucchero 100 g
- latte 125 ml
- due limoni
- uova 2
- burro 80 g
- una bustina di lievito
- una bustina di vanillina
- un pizzico di sale
Per la farcitura:
- zucchero 100 g
- burro 125 g
- un limone
- Zucchero a velo q.b.
Procedimento:
Disporre la farina a fontana in un contenitore capiente e versarvi all’interno
il lievito disciolto in un po’di latte tiepido. Aggiungere poi le uova, lo zucchero, la scorza del limone grattugiato, la vanillina, un pizzico di sale e il burro leggermente ammorbidito.
Lavorare l’impasto finché non risulterà perfettamente amalgamato e infine aggiungere il rimanente latte tiepido e lavorare l’impasto fino ad assorbire tutto il latte.
Porre l’impasto a lievitare per circa due ore coperto da un canovaccio umido.
Preparare intanto la crema per la farcitura lavorando il burro con le fruste fino a ridurlo in crema e aggiungendovi poco per volta lo zucchero e la scorza grattugiata del limone (continuando sempre la lavorazione con le fruste).
Stendere l’impasto con il matterello in modo da ottenere un rettangolo di pasta e spalmarvi sopra la crema con l’aiuto di una spatola. Arrotolare la pasta su se stessa fino ad ottenere un cilindro che poi dovrà essere tagliato in parti uguali per ottenere dei rotolini più piccoli.
Disporre i rotolini uno affianco all’altro all’interno di una teglia circolare rivestita con carta da forno. Lasciar riposare l’impasto per circa mezz’ora in modo da farlo lievitare ulteriormente. Infornare a 180 gradi in forno preriscaldato.
Is Caschettas
Quando ho organizzato la festa del mio matrimonio avevo tante incertezze e tre sole sicurezze: Desideravo festeggiare in una casina di pietra immersa nel verde, i fiori sarebbero stati lisianthus bianchi e rose lilla e fra i dolci ci sarebbero state le Caschettas.
Le Caschettas sono dei dolci Sardi della zona di Aritzo e Belvì dette appunto: “Dolci della Sposa”. Questi dolci hanno una forma particolare (in quanto arrotolati come una serpentina) e sono davvero bellissimi e buonissimi oltre che benauguranti. Gli ingredienti principali sono le nocciole e il miele. Oggi vi darò la ricetta per prepararle per sei persone.
Ingredienti per sei persone:
600 grammi di farina 00
300 grammi di nocciole di Aritzo
200 grammi di miele sardo di corbezzolo
La scorza di un limone biologico grattugiata
Un pizzico di sale
Acqua tiepida q.b.
Un goccio di liquore “Villacidro”
Procedimento:
Preparare la pasta violata impastando la farina con lo strutto e acqua tiepida sino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico che andrà fatto riposare per venti minuti e poi reso sottilissimo con l’uso di una sfogliatrice per la pasta fatta in casa. A parte preparare il ripieno. In un contenitore capiente mettere le nocciole tostate e macinate, il miele, la scorza del limone e il liquore e amalgamare il tutto. Formare con una rotellina tagliapasta sfoglie allungate che dovranno essere riempite con l’impasto ripiegandone poi i bordi, in modo da contenerne il ripieno, e dovranno poi essere arrotolate fino a formare delle serpentine. Far cuocere in forno a meno di 100 gradi. Le caschettas, inoltre, potranno essere decorate con delle palline di zucchero colorate.